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Carta dell'Europa  De Jode 1593

Carta dell'Europa De Jode 1593

Caratteristiche della carta:
La carta fu stampata ad Anversa e inserita in Speculum Orbis Terrae (1593), di cui non si ebbero ulteriori ristampe. Incisione su rame, su carta mm 330x440, riprodotta su foglio 620x480. La riproduzione anastatica è realizzata con una stampa a 9 colori su carta Chagall della Cartiera Cordenons, appositamente prodotta per l'edizione, ed è inserita in un elegante cofanetto con impressioni a secco. La tiratura rigorosamente limitata e numerata è di soli 999+L esemplari.
Titolo in alto, extramargine, entro riquadro adornato da due cartigli laterali con volute nova totivs evropae tabvla ex magnis Gerardi de Iudæis P. desumpta. Generoso atq magnifico... dedicata. A. M.D.CXIII (da leggersi come 1593 poiché nella data, per errore, la C anziché seguire la X, la precede).
Questo esemplare (inserito da Cornelio De Jode nell'atlante del 1593) è graduato sia in longitudine (ai margini) sia in latitudine (all'interno); trova collocazione, a destra, verso il basso, un riquadro con venti figure umane con i costumi degli stati principali. La carta è assai rara.

Edizione in anastatica rigorosamente limitata e numerata

Estratti

Nato a Nijmegen, Gerard De Jode svolse la sua attività di cartografo, incisore, stampatore ed editore in Anversa. Egli pubblicò i mappamondi del Gastaldi (1555) e dell'Ortelio (1564), nonché la carta d'Europa del Musinus (1560). Il suo raro atlante Speculum Orbis Terrarum, dato alle stampe nel 1578 utilizzando i modelli più affermati dell'epoca (Gastaldi, Mercatore e Ortelio), fu ristampato nel 1593 dal figlio Cornelio, con il nome di Speculum Orbis Terrae (con 112 carte), il quale fu tra l'altro autore delle carte di quattro continenti nel 1595 circa.
Gerard fu grande rivale dell'Ortelio e mai lo citò tra le fonti delle sue opere. Tra i due vi era una manifesta concorrenza e Ortelio si adoperò per ritardare la pubblicazione dell'atlante di De Jode. Questi ricevette infatti i permessi di pubblicazione molto lentamente, nel 1573 l'imprimatur ecclesiale, nel 1575 quello imperiale e finalmente nel 1577 l'approvazione reale: lo Speculum Orbis Terrarum fu pubblicato ben otto anni dopo il Theatrum di Ortelio.
Tuttavia l'atlante, stampato e venduto dall'editore Plantin, ebbe scarso successo e probabilmente la sua presentazione, dove parecchie carte non riportavano la spiegazione sul retro, non piacque al pubblico ed ebbe perciò una diffusione ridotta.
Lo Speculum Orbis Terrarum era diviso in due parti: la prima di 43 carte comprendeva paesi e regioni diverse, la seconda di 47 carte era dedicata alle province dell'Impero germanico. Questa prima edizione è una vera rarità bibliografica poiché ne risultano infatti solo otto copie esistenti. Sua caratteristica è la numerazione delle carte in numeri romani. Le carte furono incise dai fratelli Joannes e Lucas van Deutecum.
La carta europea annessa allo Speculum Orbis Terrae prende decisamente le distanze dai modelli proposti dai vari Waldseemuller, Munster, Mercatore e Ortelio, presentando invece notevoli affinità con quella del Gastaldi, particolarmente evidenti nella rappresentazione di Inghilterra, Spagna, Francia e Italia (che appaiono assai compresse e troppo distese in senso Ovest-Est). Originale, seppur segnata da gravi errori di delineazione, è la descrizione delle altre regioni. Mutuata da Mercatore la collocazione dell'inesistente isola di Frisland a Sud dell'Islanda.

Categorie

Antica Cartografia