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Dante Estense Secolo XIV

Dante Estense Secolo XIV

Dante Estense - Secolo XIV - Biblioteca Estense Modena

 

Volume rilegato in pelle, con dorature ai ferri ai piatti e al dorso, posto in cofanetto rivestito in pelle. Tiratura limitata. Formato cm 35x25,5, pagine 280 riccamente illustrate. Affiancato da un commentario storico-critico contenente anche la trascrizione integrale a stampa del testo originale.

 

Il manoscritto, una Divina Commedia nota come Dante Estense, si è imposto e si impone all'attenzione di tutto il mondo come uno dei più importanti tra i vari manoscritti del Divino Poema finora conosciuti e classificati. Il codice, infatti, sia per l'epoca alla quale appartiene (sicuramente il secolo XIV e con più probabilità la fine di esso, intorno al 1380-1390, che quindi lo pone a non più di 60-70 anni dalla morte del poeta offrendo la sensazione della quasi coevità rispetto alla sua composizione), sia per la completezza dell'intero testo in tutta la sua importanza di documento integrale rispetto alla miriade di frammenti esistenti della Commedia, è una delle poche lezioni dell'opera esistenti in grado di offrire ancora oggi degli apporti di novità sul piano degli approfondimenti filologici. Ulteriore interesse per questo codice trova giustificazione nella sua valenza estetica, che poggia sulle tre carte finemente miniate che ornano gli inizi delle tre Cantiche, sulle iniziali miniate al principio del Poema e quelle colorate di tutti i canti, ma soprattutto perché è uno dei pochissimi esistenti al mondo totalmente miniato. Membranaceo, di cm 35x25,5, consta di 140 carte (e quindi 280 pagine) scritte in carattere gotico su di una colonna centrale di 51-46 linee. Ogni pagina presenta sul margine superiore scene miniate che accompagnano e illustrano il testo. Le carte iniziali delle tre Cantiche presentano un fregio marginale miniato; in particolare le prime due portano, al centro del margine inferiore, un grande stemma rosso alla banda azzurra appartenente a un antico possessore non identificato e l'ultima presenta il monogramma cristiano del sole. A causa della sua importanza venne asportato dai commissari francesi di Napoleone l'11 ottobre 1796 ed entrò a far parte della Biblioteca Nazionale di Parigi, della quale ancora oggi presenta il timbro a c.1, e dalla quale venne recuperato, dopo varie e interessanti vicende, a restaurazione avvenuta, nel 1816, dal bibliotecario della Biblioteca Estense, Antonio Lombardi, su espresso desiderio del Duca di Modena.

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Codici facsimile ed anastatiche